Bando a Godot, che lasciamo tra il suo “andare e fermarsi” nel tempo e nello spazio scenico, quasi galleggiasse nel limbo delle interpretazioni più fantasiose (c’è chi lo fa perdere tra gli Atac di Roma e chi, sognator cortese, lo scaraventa nel bosco incantato tra Titania e Puck, di shakesperiana memoria) …
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