Sergio aveva il posto fisso all’ Atac, quindi uno stipendio reale, rispetto a noi un lusso; e poi possedeva una macchina scassata, con la quale mi veniva a prendere, andavamo al cinema; mi riaccompagnava e alla fine sognava: “Voglio diventare come Al Pacino”. E io: buonanotte. Non avevamo una lira!
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