La linea 30 è una delle linee più brevi della rete TPER. È una delle linee collinari (le altre sono A, 16, 51 e 52), spingendosi fino alla sommità del colle di San Michele in Bosco, da dove si domina la città.
Collega il colle, sul quale sorge l’omonimo santuario nonché il grande e rinomato complesso dell’Ospedale Ortopedico Rizzoli, col centro di Bologna e con la nuova sede degli Uffici Comunali di via Fioravanti.
Il nostro viaggio inizia proprio da qui, da via Fioravanti, dove la strada costeggia il nuovo ed avveniristico fabbricato che, dal 2009, ospita gli uffici comunali. La piazza antistante il grande palazzo si chiama piazza Liber Paradisus, ed è qua fuori che il 30 effettua capolinea.
Partendo, ci immettiamo subito su via Carracci svoltando a sinistra, strada martoriata dagli infiniti lavori per la stazione dell’Alta Velocità, cominciati nel 2003. Poi a destra per attraversare il Ponte di via Matteotti, chiamato Ponte Galliera, dal momento che, scesi dal ponte, ci troviamo sui viali di circonvallazione al cospetto proprio di Porta Galliera. Il ponte ci consente di sovrappassare i binari della stazione centrale, stazione che raggiungiamo svoltando a destra sulla circonvallazione e poi subito di nuovo a destra entrando nel piazzale. Qua il 30 dispone di una fermata tutta sua in un corsello riservato, questo perché, fino al 2009, la linea qui era limitata (non erano ancora stati inaugurati i nuovi uffici comunali) e tutt’ora nelle giornate festive i bus vengono limitati qua, senza raggiungere piazza Liber Paradisus.
Lasciamo la stazione per entrare nel centro storico. Prima percorrendo l’ampia viabilità composta dalle vie Amendola e Marconi (inframezzate dalla bella, ma purtroppo mal frequentata piazza dei Martiri), dopodiché svolta a sinistra per immettersi su via Ugo Bassi e poi via Rizzoli, dove ci troviamo quindi al cospetto delle Due Torri.
Arriviamo fin sotto le torri per svoltare a destra nella lunga, stretta e tortuosa via Castiglione. Il 30 percorre la quasi totalità di via Castiglione. Ne percorre questo primo pezzettino, che lascia dopo circa 200 metri per svoltare in via Farini (costeggiando piazza Minghetti), per riprenderla, come vedremo, più avanti.
Attraversata piazza Minghetti, si svolta nella signorile piazza Cavour, e qui comincia una salitella che, via via, diventa sempre più ripida fino a condurci sulla sommità del colle.
Lasciata piazza Cavour, difatti, si percorre via Garibaldi, strada in lieve acclivio, che sfocia in piazza dei Tribunali, dove, manco a dirlo, si trova la sede del Tribunale…
Poi avanti, sempre in leggera salita, per viale XII Giugno, un bello e largo viale alberato, che ci conduce fino a porta Castiglione. Attraversiamo i viali di circonvallazione e usciamo dal centro riprendendo via Castiglione, che prosegue anche fuori dalle mura del centro storico. Il primo tratto fuori porta di via Castiglione è abbastanza largo e sempre in leggera salita. Negli ultimi 100 metri la carreggiata si restringe e si inerpica un po’ di più, fino ad arrivare ad un bivio, dove ci vediamo costretti a girare a destra perché, proseguendo dritto, la strada diventerebbe troppo stretta per consentire il transito ad un bus di 12 metri.
Svoltiamo quindi a destra per via dei Putti, via molto elegante e signorile anche questa, relativamente larga e sempre in salita, stavolta una salita più ripida e decisa, che ci porta, dopo qualche leggera curva, nell’ampio piazzale Bacchelli. In questo piazzale convergono almeno cinque strade : una è quella che abbiamo appena percorso; poi via Codivilla, che, in ripida discesa, conduce fino alla vicina via San Mamolo; poi una strada che, in salita, conduce fino all’ospedale Rizzoli; poi ancora una strada chiusa da un cancello che conduce, dopo vari e ripidi tornanti, a Villa Revedin (il cancello viene aperto solo in occasione di apertura della villa, solitamente ciò accade a cavallo di ferragosto, dove vengono organizzate manifestazioni e feste per chi rimane in città, e per l’occasione viene sempre istituita una navetta che, partendo da piazzale Bacchelli, percorre i vari tornanti per inerpicarsi fino alla villa); infine un’altra strada, sempre chiusa da un cancello (che però rimane realmente chiuso solo nelle ore notturne), che prende il nome di salita di San Benedetto e conduce fino alla sommità del colle di San Michele in Bosco.
È proprio questa la strada che prende la linea 30, oltrepassando il cancello (anzi, limandolo…) e arrampicandosi lungo la salita che, dopo una curva a destra (subito dopo la quale vi è la fermata per l’Ortopedico Rizzoli) e una a sinistra, ci porta nel piazzale di San Michele in Bosco. Ci troviamo in uno dei capolinea più affascinanti di tutta la rete TPER. Alla nostra sinistra si erge il santuario, alla nostra destra c’è invece uno dei panorami più belli di Bologna che ci possa essere offerto. Entriamo quindi nel piazzale e sostiamo sotto il santuario, rilassandoci osservando dall’alto la città.